Il Gabbione è uno strano volatile in via d’estinzione. Ha un aspetto conflittuale e pirotecnico, è uno sghembo incrocio tra il gabbiano e il piccione. Come gabbiano, vola alto sulle città con le sue nobili movenze, col suo sguardo aereo e divino; poi, all’improvviso, diventa un volgare piccione: puzzone, sgraziato e lercio.  In Italia ne sono rimasti soltanto due rari esemplari: Antonio Ramberti e Daniele Maggioli. Cantautori in bilico tra l’altezza della poesia e la sgangheratezza della farsa.
Lo spettacolo è diviso dogmaticamente in tre categorie zoologiche: la fanciullezza che tutti tocca e che nessuno sa più vivere; l’assurdità dei personaggi gabbionici, nati nei sogni reconditi dei gabbioni; infine, l’evergreen, l’ingombrante tema dell’amore dai suoi aspetti romantici a quelli adulterici.
E ricorda: il Gabbione non morde!
Coraggio allora! Cerca il Gabbione che è in te!