Conte Schippa
Nato nella sua proprietà, sita nella campagna di una ridente (così dicono) cittadina umbra, Spoleto, vive e si annoia viaggiando nei suoi possedimenti umbri (possedimenti... si fa per dire).
Inspiegabilmente perde tutti i suoi averi (ma questa è un''''altra storia) e si ritrova così a vivere senza un posto dove stare (e questa è una brutta storia).
Comincia a vagare senza meta, senza senso, a caso nel mondo.
La cosa gli piace, conosce persone, razze, modi e pensieri diversi, costumi ed abitudini opposti (insomma inizio a vivere la vita).
Tra l''''andare e il venire entra magicamente in contatto con il mondo dello spettacolo, trovando così un nuovo modo di vivere viaggiando.
Ora lo si può incontrare nelle strade, nelle piazze, al centro di cerchi di persone curiose, sempre con quella sua aria elegante e quel modo raffinato che lo distingue (girovago si, ma pur sempre conte).
E'''' il Conte che fa spettacolo, che illustra l''''arte della giocoleria e fa rivivere le avventure dei suoi viaggi (ne più ne meno di quello che ho appreso).
Comico, poetico per un pubblico di tutte le età, adatto in ogni occasione (ricordo tanto bene il pianerottolo della Scala di Milano, quanto il lampione del Covent Garden).