
PERCHE'
QUESTO FESTIVAL?
Per divertirsi, ovviamente.
Ma anche per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla valorizzazione
e la regolamentazione dell'arte di strada, per confronare le diverse culture di questo mondo, per passare 5 giornate indimenticabili, per stupirsi, per distrarsi dalla monotonia, per passare dei momenti indimenticabili, per viaggiare il mondo rimanendo in un sol luogo, per scambiare opinioni, per dare un respiro all'animo.
Se
nel passato il teatro di strada era una consuetudine che animava le
piazze, le fiere e i mercati di piccoli e grandi centri, questo modo
di incontro e comunicazione sociale, almeno in Italia, era andato
scomparendo. E' paradossale, ma per la legge italiana i protagonisti
di "Artisti in piazza" operavano al limite della liceità. Per un'antiquata
generalizzazione legislativa (art. 121 del T.U. 18.06.1931 n°773 delle
leggi di Pubblica Sicurezza), l'arte di strada era associabile ai
reati di accattonaggio e disturbo della quiete pubblica. Non è raro,
quindi, che nelle nostre città, al contrario di quanto avviene in
altre nazioni dove vengono tutelate e addirittura sovvenzionate, queste
antiche forme di intrattenimento vengano considerate illegali e conseguentemente
vietate dalle amministrazioni locali. Raccogliendo
l'appello di numerosi artisti per una legittimazione della loro attività,
la Pro Loco di Pennabilli ha promosso un regolamento che la Giunta
Comunale ha reso attivo nel 1998, in occasione della seconda edizione
del festival. Con esso, Pennabilli si è aggiunta alle poche città che sinora hanno dichiarato formalmente
di gradire le esibizioni in strada di menestrelli e saltimbanchi,
al fine di proteggere e mantenere in vita un'arte ed un patrimonio
culturale che non meritano indifferenza e ostilità. Da allora, il
sottotitolo dei cartelli segnaletici che danno il benvenuto a chi
arriva, non è più "PENNABILLI - località turistica 620 m. slm." ma
"PENNABILLI - Città amica degli artisti di strada".
Un passo avanti è stato fatto con la Gazzetta Ufficiale n.178 del 2 agosto 2001: l'abrogazione dei primi due commi dell'articolo
in questione, ha cancellato la necessità per i buscatori di richiedere
l'iscrizione al Registro dei Mestieri Girovaghi ed il permesso per
le esibizioni. Per un "buco" legislativo, è. però,
tuttora consentito agli amministratori locali di vietare espressamente
le esibizioni estemporanee.
BREVE STORIA DI "ARTISTI IN PIAZZA"
In principio fu la “Grande festa della fantasia”. 15 spettacoli in 2 giorni: era il '97. Dall’esordio di “Artisti in piazza” è immutato lo spirito che ha raccolto un gruppo di amici attorno all’idea di animare il paese con un’iniziativa originale e caleidoscopica, facendo fruttare il tempo libero dei mesi invernali quando la vita del villaggio si fa monotona. Fatta salva questa scintilla che continua ad alimentare l’organizzazione, il festival è meravigliosamente decollato, guadagnando un posto d’onore nel panorama italiano: 4 giorni di svolgimento per 40 attrazioni provenienti da tutto il mondo, tra musica, teatro, giocoleria e arti circensi; oltre 350 repliche degli spettacoli in programma, selezioni durante tutto l’anno tra migliaia di candidature audio-video ricevute; una ricca miniera web con schede, foto e recapiti dei performers ospitati; non più il solo pubblico valligiano ma spettatori-attori in arrivo da tutta Italia e dall'estero. Il 2005 ha visto un’affluenza di oltre 40.000 persone (inimmaginabile in un borgo che fino a un’ora prima dell’inizio conta 1500 anime) a conferma del successo di un evento unico. A Pennabilli -che si è proclamata “amica degli artisti di strada” come si legge agli ingressi della città- trionfa la genialità in tutte le sue forme.
"Artisti in piazza” riserva spazio anche all’estemporanea di pittori, scultori e graffitisti, al concorso fotografico e esposizione "Carpe Diem".
 
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